Chi sono

C

La storia

Per quelli che ancora non mi conoscono mi chiamo Matteo Lavaggi e non riesco a dirvi cosa faccio! Le mie passioni sono intrecciate in maniera indissolubile una all’altra e mi hanno portato a sviluppare un bagaglio di conoscenze in diversi settori.

  • Sono un esperto sistemista informatico molto attivo nello sviluppo di piattaforme per la vendita online e la gestione di automazioni marketing.
  • Sono un appassionato di Finanza e pianificazione, analisi dei numeri e automazione della contabilità personale e aziendale.
  • Studio e insegno Marketing, pianificazione aziendale e Business Planning aziendale.
  • Mi occupo attivamente di sicurezza informatica e crescita digitale per le aziende, con particolare attenzione all’integrazione di automazioni digitali nei processi di vendita e gestione.

La mia esperienza lavorativa è iniziata in un modo forse un po strano, diciamo che il primo sentore di quello che avrei voluto fare da grande lo ho iniziato a scoprire nel 2005. All’epoca ero uno studente delle superiori come tanti che stava preparando il diploma in elettronica.
Mi ha sempre affascinato la tecnologia, i computer, le novità e le innovazioni.
Se dovessi usare 4 parole per descrivermi negli anni della scuola sceglierei queste:

Brillante
Testa
di
Cazzo

Lo so che ci ho messo dentro anche una preposizione, cosa ti aspettavi non hai letto l’ultima delle 4 parole?

Diciamo che per brillante intendo trovarmi sempre e comunque a mio agio con tutto quello che riguardava la tecnologia, l’elettronica, la programmazione, i computer e il mettere mano a qualsiasi cosa che si potesse smontare e rimontare.

Le prime esperienza lavorative sono state nei computer, il pomeriggio dopo scuola, riparavo e sistemavo pc in un piccolo negozio nella città vicino alla mia. All’epoca dovevo avere 16 – 17 anni.

L’accordo era semplice: 15:30 – 19:00 per 15€.

Dopo un annetto ho effettuato la mia prima vera vendita di marketing.
Mi sono venduto per un aumento di 5€, il problema infatti era che a 18 anni avevo pensato di comprarmi come prima macchina una simpatica clio sport 1’800 benzina dal consumo stimato di 7km/l. Se prima con lo scooter il costo andata e ritorno era di 1,50€ (forse), le cose ora erano un po diverse!

Per andare a lavorare ovviamente prendevo l’autostrada (10km circa casa lavoro, vorrai mica usare le strade normali a 18 anni?).

Risultato costo benzina e autostrada giornaliero di circa 6€, con 15€ proprio non ci stavo dentro.
Tutta altra storia con i 20€ che avevo conquistato! Ero quasi pronto per lanciare un fondo di investimento!

Comunque sia dopo questo aumento di fatturato del 33% circa ero soddisfatto.

D’altronde era solo per arrotondare nei pomeriggi mentre studiavo, 70€ a settimana mi bastavano e avanzavano almeno per le piccole spese, anche perchè in estate poi ero abituato già da qualche anno a farmi la tirata come bagnino di giorno e cameriere la sera più qualche extra invernale come cameriere ad eventi e cerimonie!

3 mesi non stop 7su7, senza giorno di pausa ovviamente (che è sta cosa da comunisti che bisogna per forza fare una pausa non la ho mai capita).

90 giorni di fuoco giugno-luglio-agosto ad una media di 14-15 ore al giorno, ero capace a portarmi a casa 7000€ a fine stagione.

Aggiungici i 280€ al mese circa dal mio lavoro con i computer, e almeno un 200€ al mese nei mesi invernali con i servizi come cameriere a matrimoni, cresime e battesimi, tiravo su uno “stipendio” più che dignitoso, 11’000/12’000€!

Comunque sia dopo il diploma ho trovato subito un altro lavoro, terminati gli esami a Luglio, a settembre ho portato il mio primo (e unico) curriculum ad un azienda proprio sotto casa mia, che si occupava di assistenza informatica per aziende, videosorveglianza digitale e reti dati in fibra ottica e wifi.

Sembrava il parco giochi ! Praticamente facevo quello che mi piaceva fare tutto il giorno, imparare cose nuove e metterle in pratica per aiutare altri!
Uno sballo! Lo stipendio non era da favola, credo qualcosa come 1000€ scarsi, un contratto di apprendistato 5 su 7 nel settore dell’artigianato, quindi senza quattordicesima. Ma non me ne importava niente. Ero passato dal riparare computer sucidi da 500€ a installare impianti di videosorveglianza e trasmissione dati per appalti da 200’000€.

Fine della storia? No.
Dopo 2 anni ero stufo! Che ci volete fare, è più forte di me, quando ho imparato una cosa devo sempre spostare l’asticella più in alto, ripartire da zero, lanciarmi in qualcosa di nuovo!

Detto fatto. Mi licenzio in tronco e apro la mia prima società, era fine 2008.

Oggetto sociale: Integrazione di Sistemi.
Lavoro reale: Quello che capita. Impianti elettrici, domotica, videosorveglianza, impianti fotovoltaici, reti aziendali di computer.

Ho mangiato pasta in bianco cotta sul bollitore elettrico in ufficio per 1 anno. 12 mesi. 288 piatti di pasta in bianco. Olio e Grana Padano.
Fine della storia? No.
Che ne pensate di aprire un negozio di informatica? Uno in centro città, bello, figo, particolare! Qualcosa che non c’era ancora! Bella l’idea no? Che importa se nel 2009 siamo sull’orlo della seconda più grande crisi finanziaria del ventunesimo secolo!
I negozi tiravano già la serranda e io tiravo su la mia.

Quindi pronti via! Cerchiamo un fondo adeguato e dopo qualche fatica troviamo un bel posticino, proprio in una galleria commerciale vicino alla via principale della mia città. Fondo rettangolare di 70 mq, 3 vetrine frontali, non piove perché siamo in galleria, tutto intorno deserto dei tartari.
Serrande chiuse, un bar, un parrucchiere di settant’anni, un negozio di vestiti economici, un negozio della tre. Fine. 4 attività aperte su 10 vetrine!

Ma a me che importa, cavolo se mi piace questa idea! Nel settore ci sono solo vecchi negozi con vecchi bacucchi dentro, vetrine brutte, avete presente quelle con i mouse impolverati dentro che si vedevano negli anni 2000? Ero carico come una molla!

Prendo il mio bel computer (un notebook Acer che pesava una tonnellata, comprato con un bonus statale studenti che nemmeno mi ricordo più) e inizio a lavorare. Prima esperienza in assoluto relativa all’apertura di un attività su strada, eppure, ripensandoci ora, non ho fatto altro che applicare acerbi concetti di marketing!
Parola d’ordine “Pianificazione” ! Prima di tutto dove trovare i soldi.

Butto già una presentazione in Excel con qualche calcolo approssimato sul numero di abitati della città, il prezzo medio di un computer, il prezzo medio di un servizio riparazione, i costi fissi, affitto, acqua, luce, telefono e porto tutto in banca.
Risultato? Poco e niente, ottengo 15k€ di scoperto cassa ad un tasso che farebbe paura a molti imprenditori. Vabbè meglio di niente, prendi e metti in saccoccia.

Mancano dei soldi però. L’arredamento lo ho disegnato al cad sul mio computer, rigorosamente made in Ikea. Impiantistica e ristrutturazione, me li faccio da soli.
Mancano comunque circa 10k€.

Come fare?
Idea. Un anno prima ho cambiato macchina. Ho comprato un fuoristrada nuovo da 19’000€ anticipandone 5’000€, il resto a piccole rate per qualche anno, non ricordo bene forse 4. A che mi serviva un fuoristrada? Ah si mi era sembrata un ottima idea all’epoca. Facciamo così, visto che nel mentre ne ho comprato anche un secondo, un vecchio samurai immatricolato come auto d’epoca tutto preparato che posso usare per andare su 1 metro di neve, quello nuovo lo vendiamo.
La matematica è semplice: Finanziamento vettura tasso 6%. Una follia ma in banca non mi danno nulla di più.
Vendo il fuoristrada nuovo, ha un anno, se sono bravo lo posso dare via per 16’000€. Compro una Fiat Panda Van (ora posso intestarla alla ditta), costo 5’000€. Ho trovato 11’000€! Detto fatto , in meno di un mese ho la mia nuova e splendida Panda Van 1’300 Diesel, immatricolata alla società, e 11’000€ liquidi!

Era ottobre se non ricordo male, l’inaugurazione è caduta a novembre. La merce (pagata con il fido di cassa) è arrivata in negozio due sere prima dell’inaugurazione. Mancava ancora la porta e l’allarme. Col cazzo che lascio 15’000€ di merce tutta la notte in negozio con una serranda sola tra me e il buco più grande della mia vita. Brandina pieghevole e si dorme in negozio. La mattina alle 6:00 a finire di esporre la merce!

Negozio aperto. Sapete quanto è passato dal momento in cui mi è venuta l’idea di aprire un negozio a quello in cui ho tirato su la serranda ? 4 mesi.

Il giorno dell’inaugurazione in vetrina c’era un computer assemblato in un case enorme, una cosa ridicola tipo alta 150cm, con raffreddamento a liquido con tanto di tubi fosforescenti. Avevo creato la mia prima categoria, ero il negozio di “computer figo”.

Fine della storia? No.
Nel giro di qualche anno abbiamo abbandonato i computer per buttarci sul mercato emergente degli smartphone, ed è proprio in questi anni che cresce il mio interesse nel Marketing. Ho passato i successivi 2 anni a studiare qualsiasi corso , video corso, libro o rivista che trattasse di marketing.

Quasi tutto il materiale migliore era in lingua inglese ma questo non ha mai rappresentato un ostacolo importante e non ha mai intaccato la mia voglia di imparare testare e applicare tutto quello che poteva aiutarmi a far crescere i miei progetti.
Ricordo perfettamente l’eccitazione di quei due anni!

Ogni volta che aprivo un libro o guardavo un video mi si apriva un mondo davanti.

Ci credi se ti dico che alcuni concetti di Marketing, una volta appresi, hanno l’effetto di uno schiaffo in faccia?!

La domanda che più spesso mi facevo era sempre la stessa: “ma come ho fatto a non pensarci” !
E subito dopo: “Ma perchè nessuno me ne ha mai parlato?” e per finire: “Se solo avessi applicato questa cosa prima, quanti soldi avrei risparmiato?”!

Sembravo indiana jones alla conquista di una foresta inesplorata!

La cosa interessante è che da quegli anni in avanti il mio modo di approcciarmi come imprenditore al marketing è cambiato radicalmente.

Fine della storia? No.
Ma non voglio più tediarti, il primo lancio di prodotto è stato per un marchio in franchising nel settore della telefonia.

Lunga storia fatta breve:
Partiti dal nulla, con 2 fortissimi leader di categoria avanti anni luce (entrambi già radicati sul territorio e con fatturati di circa 10x il nostro), abbiamo lanciato con successo 45 punti vendita in italia in 3 anni con questo marchio. Questa è stata la prima volta che ho applicato il mio metodo di lavoro pratico su un progetto dalla nascita alla fine consapevole di quello che stavo facendo. Il mio metodo funzionava, e anche molto bene!

Tutto quello che avevo imparato si sposava perfettamente con il mio lavoro e le mie conoscenze. Occupandomi da anni di automazioni digitali e integrazione di sistemi (database clienti, siti web, software gestionali, email, ecc), applicare le teorie del Marketing più avanzate e automatizzarle per interagire con i clienti era veramente semplice, mi veniva naturale!

Ed è proprio così che la mia vita lavorativa si è sviluppata negli anni a seguire!

Grazie al mio metodo e al team che ho creato abbiamo effettuato lanci di nuovi brand e prodotti, consulenze per aziende e imprenditori, aperture di altre catene di punti vendita in franchising e molto altro ancora!

Tutto sempre perfetto? No.
Abbiamo fatto lanci importanti, attirato clienti, venduto, e poi abbiamo anche dovuto lasciare dei pezzi per strada, terminare delle attività, chiudere dei marchi e dei servizi. L’importante è avere un metodo pratico per sviluppare progetti e aziende. Non tutte le ciambelle vengono con il buco, si dice, l’importante è sfornarle però quelle ciambelle!

In media in 60 giorni eravamo in grado, partendo da un’idea oppure, un semplice concetto, di portarlo in produzione.

Questo era normale, era semplicemente il metodo di lavoro che mi veniva più semplice e che in azienda abbiamo sempre sposato e utilizzato!

Insomma tutto normale, almeno per me, impostare e pianificare un business plan da 20 fogli excel, scrivere le presentazioni, creare le sales e il sito web, le landing page, i funnel e le campagne, in 60 giorni, mi sembrava normale.

Anzi a volte è capitato (più spesso di quello che mi piace pensare) di incazzarmi veramente perchè dopo 2 mesi eravamo ancora fermi su qualche dettaglio di un nuovo progetto o una nuova impresa!

Come era possibile che dopo 2 mesi fossimo ancora lavori in corso?!

Cavolo non ci vuole mica un genio per capire quello che si trova scritto nei libri di Marketing, prenderlo e applicarlo! Almeno questo è quello che per me era diventata la normalità.

La verità ho potuto vederla quando abbiamo iniziato a gestire progetti complessi per altre aziende.

Collaborando a diversi tavoli di riunione capitava sempre più spesso che le persone mi dicessero: “Cavolo con le competenze che hai e le mie idee potremmo veramente creare qualcosa di incredibile in pochissimo tempo”. La mia risposta inizialmente era sempre la stessa: “E perchè non lo hai ancora fatto scusa?!”.

In quel momento ho capito che quello che per me era semplice, il Metodo che avevo inconsciamente creato negli anni, un mix di marketing, automazioni, informatica e progettazione, per molti altri imprenditori era molto complesso!

Nessuno sembrava avere un percorso chiaro e semplice da seguire per pianificare le strategie di crescita aziendale!

Avevo dato per scontato i miei 20 anni di esperienza nel settore digitale, che applicato al Marketing studiato mi permetteva di fare cose complicate in maniera semplice e lineare!

Molte aziende e brand con i quali abbiamo collaborato negli anni a seguire, anche quelli più preparati, che avevano esperti formati in marketing, trovavano sempre molto difficile tracciare un percorso pratico per mettere in atto le loro strategie di marketing!

Mi capita spesso di trovare imprenditori che hanno un progetto enorme in testa, hanno studiato marketing, hanno seguito corsi, e poi provano a spiegarti la loro idea, il loro progetto. Dopo 2 ore non ci hai capito un cazzo. Allora gli chiedi di metterlo su carta … e messo su carta quel progetto è uno scarabocchio di 2 metri per 2 metri, scritto fitto fitto, impossibile da decifrare, impossibile da portare avanti per il semplice fatto che l’imprenditore stesso non ha idea di come e dove iniziare!

Da che parte lo puoi prendere un progetto che sembra un gomitolo di lana passato in un tritacarne? Come fai a sbrogliarlo?

Un disastro. E immancabilmente mi ritrovo a pensare : “<>”?

Perchè dovete sapere infatti che c’è un modo per scoprire in 3 secondi quando qualcosa non quadra in un progetto. Una specie di spia di emergenza che si accende e in un attimo mi fa capire che siamo davanti a un disastro quasi annunciato.

Quando sento un imprenditore che sta sviluppando il suo primo progetto usare le parole “quanto mi costa” oppure “quanto ci vuole” oppure “perchè ho fretta” penso immediatamente “<<ecco, ora dovrò dedicare 2 ore del mio tempo a spiegare a questo tizio che sta per buttare dei soldi. Non sarebbe tutto più semplice se potessimo passare subito alla parte dove gli spiego come non buttarli?>>”.

è più forte di me, non ce la faccio!

Da dove posso cominciare a spiegargli che si è perso un pezzo? Posso provare dicendogli: “Se chiedi a me quanto ti costa, è evidente che non hai un business plan con un budget programmato, non pensi sarebbe meglio partire da quello?” oppure
“hai fretta di lanciare un prodotto, quando ancora non hai pensato e pianificato le campagne? Che fretta hai, di buttrare dei soldi?”.

So già che sarà una battaglia, almeno per la prima ora di discussioni, ma ormai sono abituato a vincere quindi non sono spaventato, solamente rassegnato a dover sprecare tempo prezioso.

Dal lato opposto della scacchiera troviamo invece altri imprenditori, che si stanno approcciando al Marketing, hanno già studiato alcuni libri e iniziato a seguire dei corsi, ma a un certo punto si bloccano. Rimangono incastrati nel regno infido della teoria, con tante frasi pronte in testa, tante lezioni, tanti slogan che gli hanno infilato in testa vari guru del marketing, ma non riescono a fare nulla di concreto!

Sono fermi, immobili!

Hanno letto e imparato le leggi che governano un buon piano Marketing, ma non hanno assolutamente idea di cosa fare nella pratica! Hanno studiato 600 pagine di formazione che gli spiega come acquisire autorità nel loro settore, come trasformare clienti in fan, come differenziarsi vendendo acqua del rubinetto, come fare questo e come fare quello… ma se ne stanno fermi a fissare il soffitto pensando: “E ora cosa dovrei fare?! A chi posso chiedere? Chi mi aiuta?”

Questa è la realtà! Studiare Marketing è una cosa, applicarlo è un’altra! Soprattutto nel XXI secolo dove il 90% del Marketing passa per strumenti digitali e automazioni!

L’esempio pratico più chiaro di quello che dico sono gli imprenditori che stanno per lanciare il loro primo prodotto.

Molto spesso grazie allo sviluppo mediatico che ha avuto negli ultimi anni il Marketing sono riusciti a farsi già una formazione, anche se spesso più che una classe hanno frequentato una tifoseria di quello o quell’altro “guru” e in testa hanno più una cantilena ripetuta che una vera e propria formazione oggettiva, comunque hanno studiato qualcosa, hanno letto delle tecniche per cambiare il mindset, oppure imparato i trenini per vendere, oppure le magie dello scrivere copy per vendere, sono diventati dei maghi della vendita telefonica e vanno all’assalto del telefono ecc.

Quello che gli manca è l’esperienza, e purtroppo, assurdamente, sembra che ammettere di non avere esperienza sia una vergogna insopportabile per l’imprenditore tipico appena formato.
Purtroppo l’esperienza è l’unica cosa che non si può comprare o studiare, è necessario farla sul campo, sbattendo il muso con forza contro gli sbagli e ricominciando da capo!

Oppure fidarsi di qualcuno che abbia affrontato lo stesso percorso prima e lasciarsi guidare!

La mancanza di esperienza nella grandissima maggioranza dei casi che mi sono capitati negli anni porta sempre a qualche sbaglio.

L’imprenditore inizia a costruire il suo bel castello seguendo il progetto che si è preparato, ed è convinto che vada tutto bene.

Arrivato al tetto, con incredibili fatiche e dopo un tempo mediamente più lungo del necessario, ecco che l’occhio cade su quel singolo mattone che manca, proprio alla base, vicino all’ala ovest, quella più bella con la torre più alta. E per la mancanza di quel singolo mattone un’intera porzione del castello crolla. Non è la fine del mondo, si ricostruisce, ma ricostruire porta via tempo e denaro.

Per questo negli anni ho sviluppato una metodologia di lavoro che ho chiamato “Metodo Marketing Pratico”, un percorso semplice che passo dopo passo aiuta gli imprenditori ad imparare i concetti di Marketing mettendoli in pratica.

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