Ciao, sono Matteo Lavaggi, sto attraversando un periodo di tranquillità e soddisfazioni economiche come non mi capitava da molti anni, senza rinunciare al mio tempo libero. I progetti che scelgo di seguire oggi devono rispettare un principio fondamentale: arricchire la mia vita, non solo il mio conto in banca.

La mia attività principale (quella dove lavoro attivamente) è la formazione. Tramite il mio corso Authority Focus insegno a professionisti come costruire un business scalabile di formazione online basato sulle capacità che già possiedono.

Personalmente mi occupo anche di investimenti sui mercati finanziari e insegno a giovani genitori tra i i 25 e 40 anni come costruire la propria sicurezza finanziaria per la famiglia.

La mia holding ha diverse partecipazioni nel settore del gioco d’azzardo legale, dove ho lanciato con altri imprenditori un programma che si chiama Betting Business che permette a chiunque con un capitale di almeno 75’000€ di imparare a investire in questo settore ad altissima resa, sia a livello familiare che imprenditoriale.

Inoltre ho ancora diverse partecipazioni in società attive principalmente nello sviluppo software, nel commercio online e nei servizi (telefonia, assicurazioni, energia).

Quasi dimenticavo, ho 3 figli e una moglie stupenda, che sono la mia ragione di vita!

… ma non è stato sempre così!

La corsa che mi ha insegnato a rallentare

Una fame insaziabile

Tutto è iniziato nel 2005, in una stanza di casa mia trasformata in officina improvvisata. Fili elettrici sparsi ovunque, saldatori ancora caldi, vecchi hard disk smontati sul pavimento. A sedici anni, mentre i miei compagni di classe pensavano al weekend, io passavo notti intere immerso in circuiti e codici.

Non era ribellione adolescenziale. Era fame. Una fame viscerale di capire, smontare, ricostruire, migliorare. Una curiosità che mi divorava dall’interno.

“Non sono nato ricco. Ma ho imparato a crearmi la mia ricchezza.”

Il mio primo lavoro arrivò quasi per caso: un piccolo negozio di informatica nella città vicina. L’accordo era minimalista: dalle 15:30 alle 19:00, quindici euro a giornata. Una paga simbolica che molti avrebbero rifiutato. Per me era il paradiso.

In soli tre mesi, da semplice “ragazzo tuttofare”, ero diventato il punto di riferimento per le riparazioni più complesse. Mentre gli altri tecnici lavoravano sequenzialmente, io gestivo dieci computer contemporaneamente. Non era solo efficienza. Era visione. Era la scintilla di qualcosa di più grande.

Da tecnico a imprenditore

Quella curiosità iniziale si trasformò gradualmente in un mestiere, poi in una vocazione. Gli anni successivi videro una crescita costante:

Ho avviato e gestito attività in settori diversi: informatica, franchising, food & beverage, contratti, immobiliare, marketplace, e-commerce, formazione, consulenza, …

Ho aperto negozi in diverse città italiane. Ho sviluppato software che hanno portato ottimi risultati economici. Ho imparato a investire in azioni, ETF, e altri strumenti finanziari. Ho costruito, passo dopo passo, una base solida per il mio futuro e per quello della mia famiglia.

Ogni nuovo progetto rafforzava la mia fiducia: mi sentivo inarrestabile. Vedevo possibilità dove altri vedevano problemi. Avevo trovato la formula del successo, quella capacità di trasformare le idee in realtà concrete.

Quindici anni dopo quel primo pomeriggio in negozio, guardandomi indietro, potevo vedere con soddisfazione il percorso fatto. Da ragazzino con il cacciavite a imprenditore con diverse attività funzionanti.

Poi, nel 2020, qualcosa cambiò. Un anno che per molti rappresentò uno stop forzato, ma per me era solo un’altra tappa nella mia corsa senza fine. O almeno, così credevo.

Immagina un fiume in piena che trascina tutto con sé: progetti, società, riunioni, idee, notti insonni. Dodici società diverse. Dieci settori completamente distinti. Ogni giorno iniziava con la mente già sovraccarica, con quella sensazione opprimente che le ventiquattro ore non sarebbero mai bastate. E in effetti, non bastavano mai.

“Avevo trasformato la mia passione in lavoro, e poi il mio lavoro in prigione.”

Per quindici anni avevo seguito questa formula: lanciare aziende, testare mercati, costruire asset, imparare voracemente ogni cosa nuova. Ero un predatore di opportunità, sempre affamato, sempre in movimento. La mia firma personale? Trasformare un’idea in un business funzionante in pochi giorni. Una scintilla, e io costruivo l’intero incendio. Era il mio superpotere, o almeno, così credevo.

Ma la vita ti insegna una verità che nessun business plan può prevedere: anche i tuoi punti di forza, se non li controlli, possono diventare le catene che ti imprigionano.

L'invisibile punto di rottura

Non me ne accorsi subito. Come l’acqua che lentamente erode la pietra, il mio ritmo insostenibile stava silenziosamente erodendo la mia vita. Ero perennemente connesso, costantemente coinvolto, sempre in prima linea. Il mio vocabolario non conosceva la parola “no”. Solo “sì”, “certo”, “ora”, “adesso”. Nel mio mondo non esisteva il silenzio. Solo movimento. Solo accelerazione.

Fino a quel lunedì mattina.

Un giorno apparentemente come tanti altri, ma che si rivelò diverso. Non avevo voglia di alzarmi. Non per stanchezza fisica – quella era ormai una fedele compagna di viaggio – ma perché avevo scoperto dentro di me un vuoto abissale. Ero vuoto. Come un vaso continuamente riempito e svuotato migliaia di volte fino a incrinarsi.

Non trovavo più la voglia, un senso, una direzione. Il lunedì non era più l’inizio di nuove possibilità, ma un ladro: mi stava rubando il tempo, la mia famiglia, le mie vere passioni, persino l’energia per chiedermi “perché”.

“Ero entrato in quel tunnel che conoscevo fin troppo bene: l’automatismo. Quello in cui non ti chiedi più ‘perché’, ma solo ‘come.”

Mi resi conto che, da troppo tempo, stavo correndo senza sapere più verso cosa. Come un cieco che tiene il piede sull’acceleratore dimenticando la destinazione, continuavo a spostare l’obiettivo sempre più in alto, senza mai raggiungerlo.

Crollo e fondazione

Settimane. Settimane intere a sentirmi intrappolato nella vita che io stesso avevo costruito con tanto orgoglio. Finché, nel gennaio 2022, il mio corpo decise che era arrivato il momento.

Non fu una scelta. Fu un blackout. Un crash del sistema.

Tutto si fermò. Progetti, email, compiti, appuntamenti, telefonate. Non riuscivo più ad andare avanti. E la cosa più sorprendente? Il mondo non crollò! Io mi fermai ma il mondò continuò ad andare avanti esattamente come prima!

Le mie aziende strutturate continuarono a funzionare senza di me. Quelle in fase embrionale si fermarono, semplicemente. Non videro mai la luce. Nessuno si fece male.

Le persone e i processi che avevo creato gestirono il business come sempre. Ed è stato proprio in quel vuoto, nell’assenza dell’emergenza costante, che ho preso atto di una cosa che conoscevo e professavo da anni: non ero indispensabile. E non dovevo esserlo.

“Per anni avevo costruito business con la sicurezza di averli resi autonomi, ma non avevo mai trovato il coraggio di lasciarli andare davvero.”

Controllavo, correggevo, supervisionavo. Non perché fosse necessario, ma perché non riuscivo a fermarmi. Ero io il primo a non lasciarmi andare. Costruivo sistemi per rendermi superfluo e poi mi rendevo indispensabile con la mia mente. E questo, alla lunga, mi aveva prosciugato.

La domanda che mi ha cambiato

In quel periodo ho fatto qualcosa di radicale. Ho chiuso tutto. Ho staccato ogni connessione. E mi sono posto una domanda apparentemente semplice ma devastante nella sua profondità:

“Chi sei, Matteo, quando non sei impegnato in nulla?”

Sono sempre stato un mattinieri, ma in quelle settimane decisi di alzarmi alle quattro del mattino, settimana dopo settimana, per leggere e riflettere. Ho divorato decine di libri su temi fuori dalla mia comfort zone come la  felicità,  la consapevolezza, la meditazione. Non cercavo una risposta immediata, ma qualcosa di più profondo.

  • Cosa ti appassiona veramente?
  • Cosa ti fa sentire utile, vivo, in equilibrio?
  • Cosa sai fare così bene da poterlo trasmettere agli altri?
  • E, soprattutto: cosa vuoi lasciarti alle spalle per sempre?

PROGRAMMAZIONE

Da quando, a dodici anni, scrivevo codice Visual Basic su un quaderno perché non possedevo nemmeno un computer, la programmazione è stata il mio linguaggio segreto con il mondo. E forse per questo ho iniziato a trattare me stesso come avrei fatto con un programma malfunzionante:

“Scomporre il problema, isolarne i pezzi, analizzare ogni modulo, correggere una funzione alla volta.”

Quella mentalità da sviluppatore, quella capacità di trasformare la complessità in piccoli blocchi risolvibili, è stata la mia salvezza.

In quei mesi, immerso in un processo lento e profondo di revisione personale, ho ristrutturato la mia vita come avrei fatto con un’azienda in difficoltà. Ho preso ogni singola attività lanciata negli ultimi quindici anni e l’ho esaminata con freddezza clinica:

  • Cosa ha funzionato?
  • Cosa è fallito?
  • Quali sono stati i costi emotivi?
  • Quali i veri rendimenti?
  • Cosa mi ha dato energia?
  • Cosa me l’ha sottratta?

Ho distillato tutto ciò che avevo imparato — nei successi, ma soprattutto nei fallimenti — e l’ho osservato attraverso una nuova lente.

E ho scoperto qualcosa di rivelatore: le attività che avevano davvero avuto successo, quelle che mi avevano fatto crescere autenticamente, erano nate da una formula precisa: competenza, passione e un modello replicabile.

Non erano frutto della velocità, ma della chiarezza. Non dipendevano dal mio sforzo continuo, ma dalla mia capacità di trasmettere valore.

Dalle mie vere capacità specifiche!

Rinascere dalle ceneri

Da uno dei periodi più bui della mia vita è emersa una visione nuova. Un’idea diversa, più matura, più equilibrata:

Trasformare la mia esperienza in un metodo, e metterlo al servizio di chi è pronto a partire.

Ho impiegato i successivi mesi per liberarmi del tempo. Ho venduto alcune attività, altre le ho chiuse, alcune le ho acquistate dai miei soci per cambiarne la direzione, e mi sono ritagliato del tempo per qualcosa di nuovo.

Oggi vivo una realtà completamente diversa. Ho mantenuto solo le attività ad altissima rendita che continuano a scalare con minimo intervento da parte mia, mentre dedico il mio tempo a trasmettere ciò che ho appreso agli altri. La mia nuova missione non è costruire business a tutti i costi — ho ancora diverse società che generano il mio reddito — ma aiutare gli altri a costruire il loro, nel modo giusto.

Lo faccio con un’energia diversa. Non più quella del motore sempre acceso, ma quella di chi ha imparato a scegliere con saggezza dove andare — e quando fermarsi. Sono consapevole che sto costruendo qualcosa di valore per me, di redditizio, di scalabile, ma soprattutto allineato alla mia vita, e allo stesso tempo sto trasmettendo valore agli altri.

La soddisfazione non arriva unicamente dai benefici economici, anche se sono importanti e giustificano il tempo dedicato a questo progetto, ma dalla consapevolezza di essere riuscito a costruire un metodo che funziona, basato sugli errori e sui successi di metà della mia vita.

Sto attraversando un periodo di tranquillità e soddisfazioni economiche come non mi capitava da molti anni, senza rinunciare al mio tempo libero. I progetti che scelgo di seguire oggi devono rispettare un principio fondamentale: arricchire la mia vita, non solo il mio conto in banca.

Gli asset più preziosi che ho acquisito in questi 15 anni non sono azioni, aziende o proprietà.

Sono gli errori che ho commesso.

Ogni errore mi ha trasformato e obbligato a imparare nuove competenze e nuovi metodi per risolvere i problemi!

Gli errori sono il catalizzatore della trasformazione personale e un patrimonio inestimabile per chi può imparare dalle esperienze altrui.

Contattami se hai un’idea, se vuoi avviare la tua attività di corsi online, se vuoi investire in settori ad alta resa con forti barriere all’ingresso o semplicemente se hai qualcosa di interessante da propormi. Non posso garantirti che ti risponderò, ma ti assicuro che se riuscirai a stimolare la mia attenzione, ti dedicherò tutto il tempo necessario per ottenere grandi risultati!